SAVIGLIANO - Almeno un terzo dei medici
presenti al pomeriggio, non meno
di sei ore complessive di ambulatorio
al giorno, ricevimenti in
studio fino alle sette di sera.
Sono questi alcuni dei requisiti
che la Regione richiede per
autorizzare l’apertura di studi
medici in forma associativa per
agevolare la continuità delle cure,
la presa in carico delle cronicità
e una migliore accessibilità alle
prestazioni.
Nei giorni scorsi,
l’assessore regionale alla Sanità
Lugi Icardi ha sottoscritto l’accordo
integrativo con i rappresentanti
delle organizzazioni sindacali
dei medici di medicina generale,
trasformando in pienamente
operativa la nuova legge
sulla “medicina di gruppo”, nata
con l’obiettivo di potenziare gli
studi medici associati e migliorare
le cure territoriali. Un obiettivo
che la Regione intende raggiungere
mettendo a disposizione
35 milioni di euro.
«Favorire l’operatività aggregata
dei medici di famiglia – dice
Icardi – significa andare tempestivamente
incontro ai bisogni
assistenziali non differibili, causa
preponderante degli accessi impropri
al Pronto Soccorso e dei
conseguenti ricoveri, anche in
fasce orarie diverse da quelle
dedicate da ciascun medico. È
un passo di strategica importanza
per fornire prestazioni sanitarie
omogenee e un nuovo modello
di assistenza sul territorio più vicino
ai bisogni dei cittadini».
A Savigliano (dove esistono
esempi virtuosi di questo tipo) si
parla di riunire sotto uno stesso
tetto i medici di famiglia, dando
vita alla cosiddetta “Casa della
Salute” che spesso viene evocata
dai nostri amministratori e consiglieri
comunali.
IL COMMENTO DI ROCCO FERRARO SUL CORRIERE IN EDICOLA
Sanità Venerdì 16 Luglio 2021 13:00 Savigliano