SAVIGLIANO - Aveva creato
una società fittizia, dove ufficialmente
non compariva il suo nome
(ma riconducibile a due suoi familiari),
in cui riversare contante
e fondi d’investimento, così da
sottrarre il patrimonio alla possibilità
di essere “attaccato” dopo
la sentenza del tribunale.
Un imprenditore saviglianese
e due donne della sua famiglia
sono stati denunciati dalla Guardia
di Finanza per autoriciclaggio
e riciclaggio in concorso al termine
di un’articolata indagine,
condotta sotto la direzione della
Procura della Repubblica di Asti.
Secondo gli inquirenti, che
hanno ribattezzato l’operazione
“Casa sul lago”, il saviglianese
avrebbe intestato il suo patrimonio
a una società di persone con
l’obiettivo di evitare di far fronte
a un’obbligazione emessa dal
tribunale per via di un illecito.
Risultando nullatenente, l’uomo
sperava così di aggirare la sentenza.
Con i soldi trasferiti nella
nuova società avrebbe anche
acquistato un immobile nel centro
storico della città, dal valore di
oltre 200 mila euro, oggi posto
sotto sequestro.
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Cronaca Mercoledì 3 Novembre 2021 9:12 Savigliano