Dopo 28 settimane in zona bianca, da lunedì 3 gennaio il Piemonte è entrato in zona gialla. Ad incidere sul passaggio non sono i contagi ma i ricoveri. L’Istituto Superiore di Sanità riscontra che sono state superate la soglie di allerta del 10% del tasso di occupazione dei posti letto di terapia intensiva (16,2%) e quella del 15% dei posti letto ordinari (20,2%). «Siamo riusciti a lungo a mantenere il Piemonte in zona bianca grazie allo sforzo collettivo e all’effetto dei vaccini - spiegano il presidente Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Icardi - . Il passaggio in zona gialla è frutto della crescita del contagio che si sta registrando a livello globale, ma testimonia anche come i numeri delle ospedalizzazioni siano ancora contenuti e, anche questo, è merito dei vaccini. Per cui, ora più che mai, ci appelliamo a chi ha ancora dei dubbi, perché il vaccino è la nostra unica arma per salvare la vita e le nostre comunità. Il grazie va a chi, nel nostro intero sistema sanitario, anche in questi giorni sta continuando con noi a correre per somministrare le terze dosi, rendendo ancora una volta il Piemonte una delle regioni più efficienti nella campagna vaccinale, tre punti sopra la media nazionale. Il Governo ha introdotto misure che riteniamo di buonsenso, perché avevamo chiesto che non fossero le persone vaccinate a pagare eventuali nuove restrizioni, e così è stato. Ma ognuno di noi deve continuare a fare la propria parte per non mettere a repentaglio la propria sicurezza e quella dei propri cari»
Attualità Mercoledì 5 Gennaio 2022 13:00 Savigliano