Corriere di Savigliano
  • Home
  • Rubriche
    • Antichi mestieri e santi patroni
    • Il Comune pose..
    • Monaci e monasteri a Savigliano
    • Primo Piano
    • Tra i campi e i prati una chiesetta
  • Argomenti
    • Agricoltura
    • Approfondimento
    • Associazioni
    • Attualità
    • Comunicazione Regione
    • Cronaca
    • Cultura
    • Eventi
    • Politica
    • Religione
    • Sanità
    • Scuola
    • Spettacoli
    • Viabilità
  • Paesi
    • Caramagna
    • Cavallerleone
    • Cavallermaggiore
    • Faule
    • Marene
    • Monasterolo
    • Moretta
    • Murello
    • Polonghera
    • Racconigi
    • Ruffia
    • Savigliano
    • Scarnafigi
    • Sommariva
    • Torre San Giorgio
    • Villanova
  • Sport
    • Atletica
    • Basket
    • Bocce
    • Boxe
    • Calcio
    • Calcio a 5
    • Postumi da weekend
    • Tennis
    • Volley
  • Contatti
  • Abbonati
  • Accedi
    • Login
    • Registrati

Le famiglie ucraine sono state trasferite

I posti liberati ai Ramè verranno presto occupati dai profughi in arrivo da Libia e Tunisia Le famiglie ucraine sono state trasferite

MARENE - Sono fuggite dalla guerra, lasciandosi le loro vite alle spalle. Hanno trovato accoglienza e la possibilità di una nuova vita a Marene, ma ora sono state costrette a trasferirsi di nuovo. È quanto accaduto alle famiglie ucraine ospiti ai Ramè da circa un anno e mezzo. Il problema è che il centro di accoglienza marenese è nato per i migranti: la Prefettura ha disposto l’allontanamento degli ucraini per fare spazio ai nuovi profughi in arrivo in queste settimane (700 in provincia di Cuneo). I vari Comuni sono stati allertati perché ciascuno faccia la propria parte mettendo degli spazi a disposizione. «Già ad aprile ci era stato annunciato che gli ucraini sarebbero stati trasferiti. Finché ho potuto mi sono opposta - spiega la sindaca Roberta Barbero -, in particolare ho cercato di allungare i tempi perché c’erano anche bambini e ragazzi e non volevo che interrompessero la scuola. Poi abbiamo dovuto cedere. Il centro di accoglienza è privato e deve obbedire al sistema, essendo appunto nato per un’altra finalità. Spiace molto constatare che queste persone bisognose di aiuto vengano trattate come dei numeri. Non è colpa della Prefettura di Cuneo ma dell’organizzazione che sta a monte. Abbiamo lavorato perché ripartissero qui con le loro vite e ora sono dovute andare via, un peccato per gli adulti e in modo particolare per i bambini che avevano stretto amicizie e si erano ambientati con i loro compagni». I 14 posti che erano occupati dagli ucraini sono già stati assegnati ad altrettanti profughi in arrivo in questi giorni.

Attualità  Giovedì 3 Agosto 2023 7:00 Marene  


Altre news su Marene

Mezzo secolo con il Marene Calcio


Il futuro della caseificazione


Campioni di vita e inclusione


Visita dei consoli argentini


Marene pedala verso il futuro green



 IN EDICOLA

[ Tutte le Prime Pagine ]


Le Rubriche del Corriere

 Primo Piano
 Monaci e monasteri a Savigliano
 Antichi mestieri e santi patroni
 Tra i campi e i prati una chiesetta
 Il Comune pose..
Corriere di Savigliano e dintorni
Tutti i diritti riservati | CorSav Soc. Coop - P.Iva 04062750049
Powered by Fabio Mattis - Strategie Digitali