I lavori di ristrutturazione dell’ex cinema Ritz sono iniziati “fuori tempo massimo”, quando il permesso di costruire era già scaduto. Questo il giudizio del Consiglio di Stato, ultimo grado della giustizia amministrativa, sul ricorso presentato dalla società costruttrice “Schiaparelli 10” nei confronti della sentenza del Tar che, di fatto, arrivava alle medesime conclusioni.
I lavori – si legge nel documento – debbono ritenersi iniziati quando consistano nel concentramento di mezzi e uomini, cioè nell’impianto del cantiere, nell’innalzamento di elementi portanti, nell’elevazione di muri […] per evitare che il termine di decadenza del permesso possa essere eluso con ricorso ad interventi fittizi e simbolici: da un raffronto dei luoghi sulla base delle fotografie, si evince che a quella data non ci fosse alcune significativa attività in corso, pur di fronte alle particolarità urbanistiche della zona, per l’assenza di qualsivoglia tipo di macchinario o di strumentazione.
In altri termini, secondo il
Consiglio di Stato (che in un primo
momento aveva dato la “sospensiva”
alla sentenza del Tar),
i lavori di recupero dell’ex cinema,
seppur rispettosi dei vincoli urbanistici
e in linea con i progetti
e il piano regolatore, sono effettivamente
cominciati dopo la scadenza
dei documenti comunali
che ne autorizzavano l’esecuzione.
Attualità Politica Lunedì 5 Febbraio 2018 8:35 Savigliano