La prima settimana da ex
presidente della Bocciofila Saviglianese,
Roberto Barale, o meglio
Barale Roberto (in
quest’ordine, com’era solito nominarsi
nei contesti ufficiali con
un contegno un po’ naif) l’ha trascorsa
in convalescenza dopo
un intervento al menisco sinistro,
il secondo del genere. Una condizione
propizia per ripensare al
suo “settennato”, avviato dopo
tre anni nel ruolo di tesoriere, e,
al contempo, fotografare lo stato
dell’arte del settore.
Personaggio dalla schiettezza
a volte ruvida, carattere
decisionista, testardo ma leale e
dotato di un umorismo colorito,
soprattutto grande innamorato
delle bocce, il suo attuale stato
d’animo tocca varie corde: l’orgoglio
per le cose fatte, visibili e
tangibili; il rammarico per non
aver realizzato la fusione, con la
lamentela che la questione sembra
sia stata dimenticata dall’agenda
comunale; la legittima
rivendicazione di avere sempre
agito in buona fede e per un interesse
superiore, una condotta
riconosciutagli anche da avversari
e detrattori; una vena di disincanto
e delusione, naturali
quando si chiude una fase importante
della propria vita nella
quale si sono profusi tempo ed
energie.
Il presidente nazionale della
Fib, il romano Giunio De Santis,
con il quale il nostro in passato
si era anche scontrato, lo ha
pubblicamente elogiato definendolo
“una macchina da guerra”
per l’ottima riuscita dei campionati
italiani di volo categorie BC-
D organizzati dalla Bocciofila
Saviglianese, ovvero sotto la
regia “baraliana”, nel settembre
2022.
«Nessuno voleva prendersi
la briga di gestire un evento di
quella portata. Io e la mia squadra
di collaboratori abbiamo accettato
per sfida, e i complimenti
sono arrivati ancora a distanza
di tempo. Sono gratificazioni che
uno si porta dentro, che ti fanno
dire che ne era valsa la pena.
Ma oggi ho finito la benzina»,
racconta lui al telefono, e nel rovesciamento
dato da quel “Ma”
si racchiude il senso ultimo della
sua parabola.
L'intervista sul Corriere in edicola
Attualità Mercoledì 13 Dicembre 2023 15:00 Savigliano