CAVALLERMAGGIORE - Dal primo gennaio la città di
Cavallermaggiore non avrà più
una lavanderia, l’ennesimo esercizio
artigianale che va a perdersi
in una china che vede il commercio
locale sempre più in picchiata.
Tra una decina di giorni, la
storica lavanderia Tintoria Rosso
di Silvana Spertino ubicata in
via Siccardi, abbasserà definitivamente
le saracinesche dopo
38 anni di servizio.
Per Silvana, un passato giovanile
trascorso a cucire negli
anni ’80 confezioni in serie nel
laboratorio Civallero di via Antiche
Mura, la grande opportunità lavorativa
arrivò nel gennaio del
1985, quando a soli 22 anni
rilevò la tintoria dei coniugi Cerutti,
che l’anno prima erano stati
colpiti da una immane tragedia
famigliare per la perdita del figlio
in un incidente stradale.
«Mi sono buttata – racconta
la Spertino – perché avevo voglia
di fare qualcosa di mio. C’era
una volontà che mi spingeva
dall’interno a cimentarmi con me
stessa in un lavoro, tra l’altro di
cui non conoscevo nulla».
La lavanderia della famiglia
Cerutti all’inizio era dislocata sotto
i portici di via Roma (di fianco
alla chiesa di San Rocco) e poi
quando verso la fine degli anni
‘60 fu terminato il palazzo dell’Asilo,
l’attività fu trasferita nel
nuovo immobile.
Attualità Domenica 24 Dicembre 2023 15:00 Cavallermaggiore