Il grande scrittore francese
Gustave Flaubert in uno dei suoi
romanzi più famosi, “L’educazione
sentimentale”, scrive che
“alla fine le cose importanti non
saranno quelle che saremo riusciti
a raggiungere, ma quelle
che avremo saputo aspettare”.
Nella performance sportiva
realizzata tra sabato 25 e domenica
26 maggio da Susanna
Flego, co-fondatrice e presidente
dell’associazione podistica
“Kalipé” (attiva dal
novembre 2022), coesistono entrambe
le cose, il senso dell’attesa
e l’altrettanto paziente
conquista. La runner saviglianese
ha intrapreso e portato a
termine “La 100 km del Passatore”,
la gara su strada più lunga
che c’è in Italia, interamente su
asfalto, giunta alla 49esima edizione.
Un percorso molto impegnativo
da Firenze a Faenza:
1.600 metri di dislivello positivo,
2 colli, una lunga discesa dopo il
passo della Colla di una quindicina
di km tra il 48° e il 65°, una
terza parte più collinare fino alle
porte della cittadina emiliana.
Susanna l’ha completato con un
tempo ragguardevole per
un’atleta seria e regolare quale
lei è ma non professionista:
11h59’31’’ come tempo totale
(11h57’36’’ come tempo effettivo,
cioè dal passaggio sotto
l’arco, dove scatta il rilevamento,
all’arrivo); 30esima su 139 di categoria,
593esima in classifica
generale su 2.645 finisher (circa
3.600 i partenti).
Al traguardo sotto l’arco di
Faenza ci è arrivata non esausta
ma in lacrime: «Ho pianto di
gioia». Uno stato d’animo che
racconta il modo in cui ha inteso
e vissuto questa prova: oltre la
dimensione sportiva, alla ricerca
di una connessione profonda tra
sé stessa e l’ambiente circostante
facendo girare all’unisono
le gambe, la testa e il cuore, perché
per farcela un’eccellente
condizione fisica e l’abitudine
alle lunghe distanze non sarebbero
bastate, «servivano il cuore
leggero e la testa libera da pensieri.
L’ho fatto per me stessa,
non per dimostrare qualcosa a
qualcuno».
L'intervista sul Corriere di questa settimana
Attualità Mercoledì 5 Giugno 2024 11:00 Savigliano