L'estremo saluto, che poi è un arrivederci per la sua numerosa
famiglia e per chi lo conosceva
e stimava, gli è stato rivolto
nella Chiesa di Santa Maria della
Pieve, a due passi da dove ha
vissuto e lavorato una vita, in via
Mazzini. Lunedì pomeriggio in
tantissimi hanno voluto rendere
omaggio a Gilio Trossarello, decano
dei panettieri saviglianesi,
spentosi tre giorni dopo aver
compiuto 94 anni, il 4 settembre.
Lucidissimo fino alla fine, al
punto da ricordare alla figlia Sandra
di fare gli auguri al genero
Gianni che li avrebbe fatti il giorno
dopo di lui.
Gilio aveva iniziato il mestiere
del panettiere a 11 anni, andando
da garzone da dei cugini; l’arte
bianca l’ha praticata, con saggezza
e maestria, praticamente
fino all’anno scorso, attraversandone
le trasformazioni tecnologiche
(dal forno a legna a quello
elettrico) e assecondando i cambiamenti
di abitudini e gusti di
una vasta e affezionata clientela.
Ai nipoti raccontava di quando,
nei tempi grami della guerra, col
carretto si andava a Roreto di
Cherasco ad attendere l’arrivo
dei “saliné” provenienti dalla Liguria
per comprare il sale: bisognava
arrivare in anticipo, aggiungeva,
perché c’era da spingere
i cavalli sulla salita ostica
dei tornanti. E poi narrava di una
miracolosa fontana di acqua salata
da qualche parte nelle Langhe,
ché anche di quella bisognava
fare scorta.
Attualità Mercoledì 11 Settembre 2024 13:00 Savigliano