Dell’originale rete di distribuzione,
progettata dall’ingegner
Giudo Jaffe agli inizi degli anni
Trenta, non resta che qualche
tratto. Negli ultimi dieci anni,
sotto la spinta del management
di Alpi Acque (l’azienda che si
occupa del ciclo idrico, da poco
trasformata in realtà totalmente
pubblica), l’acquedotto di Savigliano
è stato rinnovato e potenziato:
la quasi totalità delle vecchie
tubazioni è stata sostituita,
sono stati scavati nuovi pozzi
per l’approvvigionamento, la distribuzione
è stata suddivisa in
distretti. Proprio in questi giorni,
dopo mesi di cantieri, sono terminati
i lavori di sostituzione della
condotta d’adduzione che dalle
sorgenti di località Tetti Chiamba
porta l’acqua in città. Si tratta
della “spina dorsale” dell’acquedotto,
una lunga conduttura che
corre per chilometri nelle nostre
campagne garantendo l’approvvigionamento
di ogni rubinetto
del centro città. La sua portata è
stata raddoppiata: i nuovi tubi in
ghisa sferoidale hanno un diametro
di 40 centimetri, contro i
20 centimetri delle vecchie tubazioni
in fibra di cemento-amianto.
Manca ancora l’ultimo miglio,
il tratto che dall’altezza del passaggio
a livello di via Suniglia si
allaccia con la rete urbana in
Borgo Pieve. I lavori dovrebbero
partire nei prossimi mesi, non
appena da Ferrovie arriverà il
via libera per l’attraversamento
della strada ferrata.
Attualità Giovedì 21 Novembre 2024 9:00 Savigliano