Era il 12 marzo del 1992
quando entrò in vigore il divieto
sull’utilizzo dell’amianto e sulla
produzione di manufatti che lo
contenessero e, grazie a una
lunga opera di sensibilizzazione,
si arrivò anche ad ottenere una
sorveglianza sanitaria per tutti
gli ex esposti indipendentemente
dal periodo oltre a un pensionamento
con l’incremento del 50%
per chi invece ne era stato a
contatto per almeno un decennio.
Dopo 26 anni, il 22 febbraio
del 2018, le norme generali che
garantissero questa misura diventarono
valide in tutto il Paese
ma, con l’arrivo del Covid, in
molte regioni (compreso il Piemonte),
la sorveglianza non fu
mai realmente attivata.
Tutto slittò al secondo semestre
del 2023, così come aveva
promesso l’ex assessore regionale
Luigi Icardi, ma anche
in questo caso non si passò
dalle parole ai fatti. Fatti che, finalmente,
sono diventati tali a
partire dal 3 marzo di quest’anno
sul territorio dell’AslCn1 e presto
verranno coinvolte anche le altre
aziende sanitarie.
È questa la cronistoria che,
per macro punti, ripercorre l’odissea
di chi fianco a fianco con
l’eternit ci ha lavorato per anni e
che ora si vede finalmente tutelato.
Attualità Martedì 25 Marzo 2025 12:00 Savigliano