RACCONIGI - Sembra archeologia, ma vi furono tempi in cui le fabbriche del ghiaccio erano le uniche possibilità per conservare al fresco gli alimenti. Racconigi aveva anche la sua, si chiamava Fagga (acronimo di Fabbrica Acque Gazose e Ghiaccio Artificiale), fondata da Pietro Toso negli anni ‘40. Si trovava al fondo di via Umberto1°, un po’ prima del distributore Ip, sulla destra. Il mercato era quello del territorio circostante da Carmagnola a Polonghera con clienti anche a Sommariva del Bosco. Oltre al ghiaccio produceva bibite gasate e sifoni per il seltz. A parlarcene è Eugenio Toso, figlio di Pietro, classe 1946, che, ancora studente, aiutava il papà nell’azienda. Alla chiusura dell’attività si trasferì in provincia di Udine dove ha creato strutture ed organizzazioni turistiche di altissimo livello. Con Racconigi mantiene un rapporto d’affetto e sincere amicizie.
Eugenio, che ricordi hai del ghiaccio? «Veniva prodotto versando acqua dolce in stampi di metallo quadrati alti circa 120 centimetri, poi immersi in una salamoia raffreddata con gas refrigeranti che ne abbassavano la temperatura fino a meno 25 gradi. Il ghiaccio estratto veniva immagazzinato in celle coibentate e venduto non solo ai bar, ristoranti e mercati del pesce, ma anche a famiglie private. Ricordo, da piccolo, le tante donne che venivano a prenderlo direttamente in fabbrica in bicicletta, con borse di corda a maglie larghe, per usarlo nelle bellissime ghiacciaie in legno, zincate all’interno, dove inserivano quel “quartino” di ghiaccio che manteneva freschi gli alimenti».
L'intervista prosegue sul Corriere in edicola.
Attualità Giovedì 23 Ottobre 2025 17:00 Racconigi