Nessun tampone a soggetti asintomatici che sono stati a contatto stretto con un positivo. Solo un provvedimento di quarantena per 14 giorni, senza nessun test in uscita (a meno della comparsa di sintomi durante il periodo cautelativo). Questa la novità più importante, introdotta settimana scorsa, nel protocollo inviato ad aziende sanitarie, medici di famiglia e pediatri sull’utilizzo dei test molecolari e antigenici. Una misura presa dai vertici della Sanità regionale per cercare di velocizzare il sistema di elaborazione dei tamponi, da giorni in affanno, vista la crescita esponenziale dei test e l’aumento dei positivi in tutto il Piemonte. Una misura accettata - non senza qualche nota polemica - dal mondo sanitario, che tuttavia ricorda come durante la quarantena, pur in assenza di sintomi, «bisogna mantenere precauzioni molto stringenti, comportandosi praticamente da soggetti positivi».
TAMPONI E QUARANTENE PER ASINTOMATICI
Le nuove linee guida indicano ai medici di emettere, in caso di paziente positivo, un immediato provvedimento di isolamento dello stesso, caricando i dati della persona ammalata sulla piattaforma Covid-19 della Regione. Sulla base delle informazioni raccolte dal paziente, viene disposta la quarantena dei contatti stretti. Se questi sono asintomatici non devono essere sottoposti a test (fine del provvedimento dopo 14 giorni). Se invece - nonostante siano asintomatici - i contatti frequentano o convivono con soggetti fragili per loro è necessario un tampone molecolare in ingresso: nel caso sia negativo, proseguono la quarantena normalmente (fino al 14° giorno); se è positivo, vengono posti in isolamento, con separazione dai soggetti fragili.
SOGGETTI SINTOMATICI
Più articolata, la procedura nel caso di soggetti sintomatici. Se il paziente è un “sospetto Covid” (cioè non ci sono collegamenti evidenti con persone positive), questo viene subito messo in isolamento e sottoposto a tampone molecolare. Se l’esito è negativo, l’isolamento s’interrompe subito; se invece è positivo a dieci giorni dalla comparsa dei sintomi viene sottoposto a un secondo tampone. Se quest’ultimo è negativo, l’isolamento è da considerarsi terminato; nel caso fosse ancora positivo, continua la misura cautelativa fino al 21° giorno e poi viene interrotta. Se il paziente è “compatibile con Covid”, viene subito messo in isolamento e viene richiesto il tampone rapido. Se è negativo, c’è l’interruzione dell’isolamento. Se è positivo, vengono analizzati i cosiddetti link epidemiologici, ovvero i possibili contatti avuti: se esiste un collegamento con un soggetto positivo si prosegue direttamente con l’isolamento (con secondo tampone a 10 giorni e conclusione del provvedimento come nel caso descritto prima); se il contatto non esiste, il paziente dovrà sottoporsi a un altro tampone molecolare, proseguendo la sua verifica come nel caso “sospetto Covid” (vedi sopra).
Mercoledì 11 Novembre 2020 9:43 Savigliano