SAVIGLIANO - Genitori, insegnanti
e anche qualche bambino.
Loro i protagonisti della silenziosa
protesta messa in scena
lunedì in piazza Santa Rosa per
contestare la decisione della Regione
di sospendere le lezioni in
presenza per le scuole di ogni
ordine e grado.
Soltanto nidi e
micronidi sono stati risparmiati
dal provvedimento preso dal governatore
del Piemonte, Alberto
Cirio, che dovrebbe concludersi
sabato 20 marzo.
Ma il condizionale è d’obbligo.
Giusto un anno fa, quando
l’epidemia sembrava qualcosa
che si potesse debellare nel giro
di poco tempo, le scuole chiudevano
per poi riaprire soltanto
a settembre. Anche allora, si parlava
di una misura temporanea,
al massimo di qualche settimana.
Sono passati sette mesi prima
che gli studenti potessero tornare
in classe.
La preoccupazione è rivivere
un film già visto, con le famiglie
costrette in casa, le aziende chiuse
e le scuole soltanto virtuali.
Anche perché i contagi aumentano,
gli ospedali tornano a riempirsi
e la Regione sollecita il potenziamento
delle terapie intensive
alle Asl.
A un anno di distanza, il copione
sembra lo stesso.
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Scuola Mercoledì 10 Marzo 2021 9:08 Savigliano