Il Tribunale Superiore delle Acque di Roma ha stabilito che in provincia di Cuneo l’acqua deve essere in mano pubblica. Per approfindire questa sentenza, abbiamo chiesto all’avvocato Antonello Portera, consigliere comunale Cinque Stelle e da sempre interessato alla questione, un commento.
“Appare sempre più vicino oggi l’affidamento definitivo per i prossimi 30 anni di tutto il sistema idrico del cuneese (fornitura acqua, fognatura e depurazione) ad un unico gestore provinciale interamente pubblico, che prenderà il posto di Alpi Acque e di diversi altri gestori zonali, amministrando un ambito territoriale decisamente più ampio degli attuali, alcuni già gestiti da enti interamente pubblici (specie nella zona sud della provincia) altri da enti misti pubblico-privato. Tutto iniziò una decina di anni fa, quando i cittadini si espressero con due referendum indicando per il futuro una strada ben precisa da seguire, tendente ad una gestione solo “pubblica” dell’acqua.
Anche in Provincia di Cuneo,
nonostante numerosi ostacoli e
vibranti resistenze, fu quindi avviato
un percorso tendente da
una parte ad unificare i numerosi
ambiti territoriali preesistenti, dall’altra
parte a creare un unico
ente di gestione provinciale, composto
in pratica da tutti i Comuni
della “Granda” e con esclusione
di società private.
Comprensibilmente queste
ultime, in previsione della loro
totale estromissione da un settore
economico così importante avviarono
iniziative di vario tipo per
cercare di salvaguardare una gestione
“mista” del sistema idrico,
perlomeno nella zona nord della
Provincia dove la loro presenza
era tradizionalmente radicata.
L’ultima iniziativa di queste
società pubblico-private, volta a
ottenere nuove proroghe delle
precedenti gestioni e/o a “spezzare
in due” l’ambito territoriale
cuneese e saviglianese, sperando
di mantenere una presenza
almeno parziale, si è infranta
con la sentenza n. 30/2021 del
Tribunale Superiore delle Acque
Pubbliche di Roma che proprio
nei giorni scorsi ha confermato
la correttezza delle procedure
attuate dai sindaci del territorio i
quali hanno affidato a “COGESI”,
consorzio di soli comuni la gestione
del sistema idrico di tutto
il territorio provinciale.
La stessa
sentenza ha anche precisato che
- alla luce del quadro normativo
vigente - vi è “l’obbligo” per tutti i
comuni di esser parte dell’ambito
territoriale unico, senza possibilità
di tirarsi fuori.
In attesa della concreta attuazione
di quanto deliberato,
resta consolidato il principio per
cui l’acqua è bene comune e nel
nostro territorio verrà gestita nell’esclusivo
interesse pubblico,
senza profitti diretti o indiretti,
nemmeno ipotetici. È auspicabile
che non vengano più frapposti
ostacoli all’avvio (già di per sè
amministrativamente complicato)
di questa nuova fase, affinchè
possano finalmente partire gli investimenti
necessari per armonizzare
il servizio e renderlo sempre
più efficiente e qualitativamente
adeguato”.
Antonello Portera
Attualità Venerdì 12 Marzo 2021 13:00 Savigliano