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Se il chicco di grano non muore

RELIGIONE - Una riflessione di don Mauro Gaino in occasione della Santa Pasqua Se il chicco di grano non muore

All’inizio di questa quaresima, in occasione della celebrazione delle Ceneri, per la seconda volta abbiamo potuto incontrare in presenza nelle nostre chiese i ragazzi e le ragazze del catechismo: è stato bello potersi trovare di nuovo insieme, leggendo dietro le mascherine il sorriso di tutti, catechisti, genitori e ragazzi… anche di quelli che nell’era pre-covid non partecipavano tanto volentieri.

Tra le tante idee per prepararsi alla Pasqua, aiutati dal Vangelo della 5ª domenica di quaresima (Gv12,20-33), una è stata quella di dare ai ragazzi un vasetto con della terra e dei semi di grano da piantare, ricordando l’usanza di portare al “sepolcro” nella Settimana Santa dei vasetti con l’erba novella: è collegata al versetto 24: “Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto”. Con l’immagine di questo seme che deve marcire, Gesù anticipava il significato della Sua morte e sepoltura in vista della Risurrezione.

Chissà se ricordate la lettera di Pasqua che lo scorso anno avevamo lasciato nelle nostre chiese “vuote” … ricordate l’immagine di Gesù che scende agli inferi per “tirar su” i peccatori? Una antica omelia (vedi l’Ufficio delle Letture del Sabato santo, nella Liturgia delle Ore), immaginando quella “discesa” benedetta, prova a raccontare così le parole del Risorto ad Adamo, il primo che gli andò incontro: «Io sono il tuo Dio, che per te sono diventato tuo figlio; che per te e per questi, che da te hanno avuto origine, ora parlo e nella mia potenza ordino a coloro che erano in carcere: Uscite! A coloro che erano nelle tenebre: Siate illuminati! A coloro che erano morti: Risorgete! A te comando: Svegliati, tu che dormi! Infatti non ti ho creato perché rimanessi prigioniero nell’inferno.

Risorgi dai morti. Io sono la vita dei morti. ...Per te io, tuo Dio, mi sono fatto tuo figlio. Per te io, il Signore, ho rivestito la tua natura di servo. Per te, io che sto al di sopra dei cieli, sono venuto sulla terra e al di sotto della terra. Per te uomo ho condiviso la debolezza umana, ma poi son diventato libero tra i morti… Sorgi, allontaniamoci di qui. Il nemico ti fece uscire dalla terra del paradiso. Io invece non ti rimetto più in quel giardino, ma ti colloco sul trono celeste. Ti fu proibito di toccare la pianta simbolica della vita, ma io, che sono la vita, ti comunico quello che sono». Un bellissimo messaggio! Ormai con la Pasqua la vita di ogni persona è legata per sempre con quella di Gesù Risorto, il Vivente, e non solo la vita dei cristiani venuti dopo di Lui ma di tutti gli uomini e le donne di tutti i tempi e di tutti i luoghi. Ce lo dice ancora meglio la Lumen Gentiun (la Costituzione Dogmatica sulla Chiesa, del Concilio Vaticano II) al n° 23: “Tutti gli uomini sono chiamati all’unione con Cristo, che è la luce del mondo; da Lui veniamo, per Lui viviamo, a Lui siamo diretti”. Questo è vero in forza della Sua Risurrezione che tra poco celebreremo con gioia. Un’immagine che ha mostrato questo in modo potente è stata la recente visita del Papa in Iraq, soprattutto la messa celebrata in mezzo alle macerie delle chiese devastate dall’Isis ed il suo invito al perdono ed al dialogo. Questo significa che tutti gli aspetti della nostra vita quotidiana, davvero tutti, non solo quelli legati alla fede e non solo le nostre gioie ma anche le nostre fatiche e dolori, sono intrecciati con Gesù stesso e sono preziosi per Lui. Allora non possiamo pensare che ci abbia dimenticato proprio ora, in questo tempo di pandemia, ma piuttosto crediamo che tutto quello che di bello e buono siamo riusciti a vivere nonostante tutto in questi 12 mesi non va sprecato; crediamo che niente e nessuno va perduto, neppure le nostre sofferenze e nemmeno chi è morto, ma che tutto e tutti siamo un tesoro prezioso nelle mani del Risorto! Anche a nome di don Paolo, vi auguriamo di cuore che questa Pasqua possa donare davvero a tutti forza e slancio per continuare a camminare insieme a Lui da fratelli e sorelle in questo tempo ancora così impegnativo , ma illuminato dalla Sua Risurrezione! Santa Pasqua!

Don Mauro Gaino

Attualità  Religione  Domenica 4 Aprile 2021 9:00 Savigliano  


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