CARAMAGNA - Martedì scorso è stata
una giornata speciale per
le Agende Rosse - Don Pino
Puglisi di Caramagna, ospiti
della puntata (in onda con
diretta Facebook) speciale
“Montino is in the house!...
again” condotto da Luca
Mont, anche lui rappresentante
del gruppo locale. Insieme a
Chiara Osella ed Erika Luino, in
rappresentanza del territorio, era
in collegamento Salvatore Borsellino,
fratello del compianto
Paolo, magistrato ucciso nella
strage di mafia del 1992 in Via
D’Amelio.
Salvatore si è scusato per
non aver potuto, suo malgrado,
rispondere “presente” all’invito
dei giovani caramagnesi nello
scorso mese di settembre, manifestando
tutta la sua soddisfazione
per la creazione di nuovi
gruppi che appoggiano il movimento
alla lotta alla mafia.
L’ingegnere siciliano ha raccontato
un po’ di storia del movimento,
dai primi dibattiti in rete
sui forum dei lettori di Marco
Travaglio, fino al primo grande
incontro pubblico in piazza Farnese
a Roma.
Per la sua partecipazione e
impegno, Salvatore Borsellino
viene soprannominato “Il Comandante”:
«Se propongo una cosa,
devo essere il primo a farla, perchè
la difesa della memoria di
mio fratello e di tutte le vittime
della mafia richiede attivismo».
L’evento è avvenuto poco prima
del 21 marzo, giornata del
ricordo delle vittime della mafia,
e Salvatore Borsellino ha voluto
proprio ricordare tutte le persone
cadute sotto i colpi della criminalità
organizzata.
Ha parlato dei sogni di Paolo
e di quello che è stato fatto per
continuare a farli sopravvivere,
tra cui la realizzazione della “Casa
di Paolo”, creata nel vecchio edificio
che aveva ospitato la farmacia
di famiglia: «Un luogo di
accoglienza dove i giovani poveri
e disagiati dei quartieri palermitani
possano trovare amore e imparare
un mestiere». Su richiesta
di Luca Monte, anche Chiara
Osella ed Erika Luino hanno parlato
dei loro sogni: «La pandemia
ha fermato qualche mia ambizione
personale, e lo stesso è
stato per le iniziative delle Agende
Rosse, ma spero che potremo
ritrovarci insieme a breve», ha
raccontato Chiara.
«Ho fatto dell’anti-mafia la
mia vita. Il mio sogno, neppure
molto nascosto, sarebbe quello
di diventare magistrato. La speranza
per il nostro gruppo è di
allargare il numero degli aderenti
e in particolare delle “quote azzurre”
», ha aggiunto Erika.
Salvatore ha anche dato la
ricetta per sensibilizzare le persone
all’argomento della lotta
alla mafia: «Occorre puntare sui
giovani e sulle scuole: i pensieri
degli adulti scivolano, troppo
spesso, sull’aspetto politico, mentre
mio fratello aveva grande fiducia
nella gioventù».
Non è mancata una stoccata
alla politica che, a distanza di
anni, non ha dato risposte concrete,
tendendo a perdersi in inutili
teatrini e passerelle fini a se
stesse. Salvatore Borsellino ha
istituito la “Scorta per la Memoria”
con cui ha invitato i ragazzi a
un presidio simbolico e volontario,
dalle 9 alle 18, indossando una
pettorina rossa, per proteggere
dallo “sciacallaggio” l’albero piantato
per Paolo.
Borsellino ha concluso l’intervento
invitando tutti a continuare
a lottare alla ricerca di verità
e giustizia.
Attualità Scuola Martedì 6 Aprile 2021 17:00 Caramagna