LAGNASCO – Una gelata
come questa non si vedeva da
cinquant’anni. A distanza di qualche
settimana dal freddo record
dei primi giorni d’aprile, con il
termometro sceso nella notte
fino a sette gradi sotto lo zero, il
comparto agricolo si trova a fare
i conti con le conseguenze di
una gelata che ha compromesso
gravemente i raccolti di quest’anno,
in un’area a forte vocazione
frutticola come quella del saviglianese
e del saluzzese. Martedì
scorso (13 aprile), a Lagnasco,
si è riunito il “Tavolo della Frutta
Monviso” convocato con urgenza
per individuare le strategie e
chiedere interventi di sostegno
alla Regione.
Al momento i danni fanno
presagire una riduzione del 70-
80% per le pesche, nettarine,
susine, albicocche e ciliegie, del
90% per l’actinidia, del 20-25%
per le mele con punte del 50%
in determinate zone, mentre per
il nocciolo la situazione è più
varia con zone con danni del
60-70% ed altre del 20-30%.
La
prima azione intrapresa è stata
chiedere lo stato di “calamità naturale”
in quanto le gelate, oltre
a provocare danni alle colture,
con una perdita di reddito degli
agricoltori, creerà danni come
effetto domino a tutto la filiera
ed all’indotto che il comparto ortofrutticolo
coinvolge sul nostro
territorio. Per questo non solo i
produttori agricoli avranno una
significativa perdita di reddito ma
anche le strutture di confezionamento
(siano esse organizzazione
di produttori, cooperative o
società) avranno difficoltà nel far
fronte ai costi fissi, agli ammortamenti,
agli investimenti, alle
rate dei muti, che porterà a ricadute
occupazionali ed alla perdita
di quote di mercato.
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Agricoltura Attualità Venerdì 23 Aprile 2021 13:00 Savigliano