SAVIGLIANO - Che le piscine siano in grave crisi dall’inizio della pandemia è un
dato assoldato. Chiusi da febbraio dello scorso anno, al momento
non hanno ancora una data di riapertura certa (si parla del 15
maggio, ma non è ancora nulla di definitivo), i decreti non li
hanno considerati parte dell’emergenza escludendo il 95% di
loro dai ristori, oltre ad avere l’obbligo di conservazione del patrimonio
impiantistico, con grandi investimenti.
Per questo le associazioni di categoria Agisi, Assonuoto, Insieme
si vince, Piscine del Piemonte e Sigis si sono unite in un
comunicato in cui denunciano questa situazione ormai insostenibile
per tutti.
«Siamo un comparto abbandonato con la necessità di
fare squadra per potersi rappresentare unito nelle sedi istituzionali
centrali e territoriali. La piscina rappresenta un polo aggregativo-
sociale dalle caratteristiche uniche, frequentata da utenti di
ogni età, con le più svariate esigenze e per questo necessita di
attenzioni specifiche peculiari. In questi lunghi mesi i gestori
delle piscine di tutta Italia stanno pagando energia (luce, gas e
acqua) a costi non adeguati al servizio sociale che erogano, ma
ora non ce la fanno più e il rischio per molti di non riaprire è più
che mai concreto», affermano i gestori chiedendo un supporto
e, soprattutto, certezze sul loro futuro.
Attualità Martedì 27 Aprile 2021 9:00 Savigliano