È sicuramente l’agricoltura a pagare il prezzo più alto della violenta grandinata che si è abbattuta sul cuneese sabato 31 luglio. La stima dei danni ammonta a oltre 19 milioni di euro tra produzioni e strutture per un totale di 6.000 ettari di colture duramente colpite e a farne le spese sono soprattutto il mais, i cereali, la frutta, le verdure e la vite. Nel saluzzese sono stati danneggiati oltre 200 ettari tra kiwi, pesco, pero, melo e susino non protetti da rete antigrandine. Frutta danneggiata al 100% con danni ingenti a rami, impianti fotovoltaici a tetto, serre, porticati e coperture. Situazione particolarmente grave anche nel saviglianese (a Levaldigi), a Fossano (in particolare in frazione Boschetti), a Cussanio, Vottignasco e Villafalletto dove sono stati necessari i trattori per pulire la strada dalla grandine. «Questi eventi si sommano a quanto già avvenuto nelle scorse settimane. Dove la grandine ha colpito ha distrutto in pochi minuti il 100% del lavoro di un intero anno. Una vera calamità in un momento particolarmente delicato per le coltivazioni agricole con la raccolte in corso mentre ci si avvicina anche alla vendemmia. L’Italia sta subendo conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo», afferma Roberto Moncalvo, delegato Confederale di Coldiretti Cuneo. Pesche, mele, susine, albicocche, ma anche zucchine, insalate e pomodori sono le colture che più hanno patito questi fenomeni atmosferici, almeno stando a quanto emerso da una prima ricognizione dei tecnici di Coldiretti.
Agricoltura Lunedì 30 Agosto 2021 13:00 Savigliano