SAVIGLIANO - Trovarsi dove la Storia scrive
le sue pagine. È quello che è
accaduto al saviglianese Daniel
Mana, allora studente universitario
di Lingue Orientali, in viaggio
di piacere dall’altra parte dell’oceano.
Non poteva immaginare
che, poco distante dall’appartamento
che condivideva con due
amiche americane, il mondo stava
per cambiare radicalmente.
È l’11 settembre 2001, New
York. La dichiarazione di guerra
all’occidente ha la forma di due
aeroplani dirottati sulle torri gemelle
del World Trade Center.
La facciata ovest del Pentagono,
sede dell’esercito americano, si
sbriciola sotto la violenza di un
Boieng lanciato come un missile
sull’edificio. Un altro aereo, che
probabilmente aveva come obiettivo
la Casa Bianca, precipita in
Pennsylvania. Le vittime sono
migliaia, quasi tremila (2.977 cui
si aggiungono i 19 attentatori).
Già vent’anni fa, il Corriere
aveva raccontato quel giorno storico
con le parole di Daniel, allora
ventunenne, raggiunto per telefono
dall’altra parte del mondo.
Nell’anniversario di quel tragico
momento, abbiamo provato a ricostruire
quei terribili momenti.
INTERVISTA COMPLETA SUL CORRIERE IN EDICOLA
Attualità Venerdì 17 Settembre 2021 9:00 Savigliano