SAVIGLIANO - Lunedì scorso, in diretta sui
canali Facebook e YouTube, si
è tenuto un nuovo incontro della
scuola di politica organizzata dall'associazione
Bene Comune che,
come sempre attenta all’attualità,
ha messo in piedi un dialogo riguardante
i temi del Pnrr (Piano
Nazionale Ripresa e Resilienza),
come sfruttarlo al massimo e
in che modo evitare errori
già commessi in passato.
A condurre la
serata sono stati
Sergio Oggero,
che ha inquadrato
l'argomento,
per poi incalzare
Sabina De Luca,
del Forum Disuguaglianze
e Diversità
e per anni
a capo di diverse
Pubbliche Amministrazioni,
sugli aspetti
principali del piano di ripresa
pensato dallo stato.
«Partiamo con il collocare i
vari termini di questa enorme
manovra voluta dall’Ue: il Pnrr è
solamente il nome dato dal nostro
Governo al piano di sfruttamento
dei fondi concessi all’Italia dal
più grande Recovery Plan, basato
a sua volta sui fondi facenti parte
dell’Recovery Found – ha spiegato
in apertura Oggero –. È
bene chiarire sin da subito questi
aspetti fondamentali perché numerose
ricerche
ci
dicono che
poco meno
di un italiano
su quattro
non è a
conoscenza di
questa importante
possibilità,
mentre il 43% ha ammesso
di non aver ricevuto
un’istruzione adeguata sull’effettiva
natura del piano che dunque
rimane un oggetto misterioso. Al
nostro paese sono stati riconosciuti
circa 224 miliardi di euro
che, secondo il Pnrr, dovrebbero
favorire il nascere di nuove riforme
e poi portare avanti i progetti
di digitalizzazione nazionale, transizione
ecologica e inclusione
sociale, con un particolare occhio
di riguardo per il meridione, la
parità di genere e i più giovani.
Tutto ciò dovrebbe non solo sanare
i danni provocati dalla recente
pandemia, ma darci la possibilità
di riprenderci dopo gli anni
difficili che hanno seguito la crisi
del 2008 e per questo motivo ho
voluto sintetizzare il Pnrr in tre
parole chiave, ovvero novità, responsabilità
e opportunità».
Dello stesso avviso è stata
Sabina De Luca che ha lasciato
trasparire entusiasmo per l’opportunità
che l’Italia ha ricevuto,
ma anche un cauto scetticismo
per come questa verrà sfruttata,
memore del passato e di quanto
misure simili hanno sempre favorito
solamente una parte dei
cittadini. «L’obiettivo principale
è trovare una strategia d’azione
per far fruttare al massimo l’enorme
cifra a nostra disposizione e
questa potrebbe essere vista
come una grande prova per un
paese storicamente impreparato
ad affrontare situazioni simili.
Rinforzare il paese deve essere
il fine ultimo, ma per poterlo raggiungere
servirà lavorare sulle
categorie svantaggiate e per favorire
questo processo dovremmo
mettere al centro del grande
piano nazionale i comuni che rimangono
sempre lente pubblico
più vicino alle esigenze e alle
abitudini dei cittadini. La buona
riuscita del progetto potrà essere
valutata solamente in futuro e
prima di condannare o elogiare
qualsiasi movimento sarà giusto
dare tempo al tempo», ha affermato.
Servono riforme e tanti progettiLa serata è proseguita con
numerosi spunti di riflessione
messi in campo dai due esperti
e, sul finire, con le consuete domande
arrivate dagli spettatori
che hanno contribuito ad approfondire
un tema sicuramente attuale,
ma di cui spesso si danno
per scontati cause ed effetti.
L’incontro resterà disponibile
sui canali social dell’associazione
Benecomune, che ha organizzato
il prossimo incontro per venerdì
11 febbraio. Tema della serata:
le università piemontesi.
Attualità Lunedì 31 Gennaio 2022 9:00 Savigliano