SAVIGLIANO - Succede ancora che nelle
prediche e nel parlare con le
persone usi qualche parola in
spagnolo, retaggio dei molti anni
passati nella missione in Ecuador,
a Quito. E anche i suoi inviti a
manifestare affetto tra le persone
con abbracci e carezze sono
parte dell’espansività che hanno
i popoli del Sud America quando
partecipano alle cerimonie religiose,
molto più lunghe e più festanti
e calorose delle nostre.
Don Sestilio Coda (don Sesto,
per tutti) arriverà il prossimo
26 marzo a celebrare i suoi 50
anni di Messa.
Nato a Savigliano nel 1939
deve il suo nome al fatto di
essere il sesto figlio di una famiglia
numerosa. Il padre, Luigi
Coda, è stato l’impresario edile
che nel 1952 costruì il primo
ponte in cemento armato sul
Maira verso Monasterolo; ponte
fortemente voluto dall’allora parroco
di San Giovanni, Francesco
Camoletto, per permettere ai fedeli
della campagna di recarsi
alle funzioni nella parrocchia senza
dover passare per il ponte di
Saluzzo.
A 16 anni, nel 1955, Sestilio
Coda entra nel seminario dei
Giuseppini del Murialdo a Pocapaglia
e il 26 marzo 1972 riceve
l’ordinazione sacerdotale nella
chiesa di San Pietro a Savigliano.
Viene inviato a Bergamo come
assistente in un orfanotrofio dove
rimane 6 anni, quindi parroco a
Pinerolo per altri 2 anni.
Nel 1982 parte come missionario
in Ecuador e il primo
anno lo passa tra gli indigeni
della foresta. Poi nel centro Paolo
VI a Quito, la capitale, quindi
nella parrocchia dell’Immacolata
e infine a Llano Chico dove rimane
fino al 2007; 35 anni missionario
in Ecuador.
Rientrato a Savigliano viene
incardinato nel clero diocesano
e adesso è responsabile della
chiesa di San Salvatore, celebra
messa alla Sacra Famiglia e San
Filippo e segue una comunità di
sposi.
Abita con la sorella Giuseppina.
Religione Venerdì 25 Marzo 2022 9:00 Savigliano