CAVALLERMAGGIORE - La crisi dei negozi nelle piccole città è ormai un cancro che congiunge tutto il nostro Belpaese: le difficoltà del commercio di vicinato è un trend inarrestabile da nord a sud. Anche Cavallermaggiore ormai da anni non si sottrae a questa regola con la perdita di esercizi tradizionali come macellerie, i piccoli alimentari, ma anche negozi di calzature, oreficerie, elettrodomestici o d’abbigliamento, giusto per citare le categorie in parte assenti o poco presenti sul nostro territorio. Di questo aspetto che riguarda il commercio di vicinato ne abbiamo parlato con il salumiere Gianni Turletti, titolare di uno degli esercizi storici della città, avviato nel 1930 da suo nonno Giovanni, in quella che era un tempo via Nazionale, ora via Roma. «Se guardiamo al dato sulle attività di vendita al pubblico – afferma Turletti – negli anni ’70 avevamo tra le 70/80 piccole, ma significative, realtà di lavoro sparse sul nostro territorio. Poi dagli anni ’80 siamo cominciati a scendere sempre di più, ed ora siamo ormai ridotti alla metà di quelle che avevamo cinquant’anni fa, naturalmente con una buona fetta di resistenza dovuta soprattutto a bar, locali e pizzerie, mettendoci dentro, farmacie, studio veterinario, ottico, erboristeria, bazar, fioraie e tutta una serie di attività che fortunatamente resistono».
Attualità Martedì 23 Maggio 2023 7:00 Cavallermaggiore