Non è da tutti conciliare gli opposti, condurre una regolare doppia esistenza alla luce del sole (spruzzati dalle onde e sferzati dal vento). Del genere: di notte e in settimana lavorare nel proprio panificio, nel weekend mollare gli ormeggi e prendere “per l’alto mare aperto”. Uno che ci è riuscito è Vincenzo “Enzo” Pallonetto, 55 anni ad agosto, che alla gestione con la moglie Flavia di “Pane e Vizi” affianca, ormai da una quindicina di anni, una passione sconfinata per la vela e le regate. Saviglianese d’adozione dall’età di 14 anni al seguito del papà ferroviere, così bene inserito nella città di Santorre di Santarosa da parlare un piemontese impeccabile, Enzo è originario di Napoli, Fuorigrotta, a un tiro di schioppo dallo stadio ex San Paolo oggi Maradona, dove ogni tanto ritorna per tifare dal vivo la squadra del cuore. Le sue radici (in omaggio alle quali ha battezzato la propria barca Parthenope) sono l’abbrivio obbligato di un’intervista su di un mondo con un proprio sapere tecnico, un proprio codice terminologico ed etico e finanche filosofico; in sottofondo, una perenne nostalgia ovvero l’anelito per qualcosa di caro e lontano (la terra natia): «Essendo nato in una città di mare, da sempre il mare è il mio elemento naturale, una parte connaturata di me, il mio riferimento. Di Savigliano e della provincia di Cuneo mi piacciono la gente, i posti, la vivibilità. Ma ho sempre sofferto la mancanza del mare». Uno stato d’animo che, quando le figlie Elvira e Ofelia erano piccole, mitigava durante le ferie: «Di solito andavamo nei villaggi vacanze e facevo corsi di vela e catamarano. Sono anche un ottimo nuotatore, anche se non ho mai fatto nuoto a livello agonistico».
L'intervista sul Corriere in edicola
Attualità Giovedì 27 Luglio 2023 15:00 Savigliano