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Scappate in strada durante il terremoto

Le saviglianesi Naima, Narjisse e Nisrine Kerbal erano in Marocco durante la scossa Scappate in strada durante il terremoto

Quasi ogni anno tornano a far visita ai familiari in Marocco, nella città di Khouribga, un centinaio di chilometri a sud di Casablanca. Da qui partirono per trasferirsi prima a Dubai (’98) e poi in Italia (2001): Roma, Racconigi e infine Savigliano (dal 2015). Fotografo nella sua terra d’origine, poi commerciante nel settore tessile negli Emirati, oggi Said Kerbal (60 anni) lavora in un’azienda ortofrutticola della zona, mentre la moglie Naima Selloum (47) è stata da poco assunta in un’industria dolciaria fossanese. Dei loro tre figli, due sono nati in Italia: Narjisse, 15 anni, studentessa all’Arimondi- Eula, e Nisrine, 11 anni, iscritta alle medie. Con la mamma, si trovavano in casa a Khouribga quando la terra ha cominciato a tremare. «Ci eravamo da poco messe a letto, quando abbiamo sentito un fortissimo boato che ci ha immediatamente risvegliate – racconta Narjisse –. Poi la terra ha cominciato a vibrare: non so quanto sia durata, ma sono sembrati attimi interminabili». Nonostante la distanza dall’epicentro (la regione di Marrakech è circa 200 chilometri più a sud), la scossa si è sentita nettamente: Naima ha visto i lampadari oscillare, il pavimento scuotersi e i muri ondeggiare. «Avevo da poco finito di pregare, stavo preparandomi per la notte – dice la mamma –. Ho avuto come la sensazione che le porte della casa mi venissero addosso, una sensazione davvero indescrivibile ». Sorprese nella notte, Naima e le figlie sono scese subito in strada, in un quartiere residenziale di recente costruzione; in poco tempo, i vicoli si sono riempiti di persone, scappate con quello che avevano addosso: chi una vestaglia, chi in pigiama o accappatoio.

Approfondimento  Attualità  Mercoledì 20 Settembre 2023 11:00 Savigliano  


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