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La cicogna non accetta lo sfratto

Intanto l'Enpa e il WWF diffidano il sindaco sul nido spostato La cicogna non accetta lo sfratto

Non si dà pace la cicogna, che è ritornata a svolazzare attorno alla torre civica di Cavallermaggiore alla ricerca del suo nido. L’hanno notata in tanti, forse anche perché la notizia dello spostamento del suo nido è abbondantemente uscita oltre confine. Chi invece appare tranquillo e sereno è il sindaco della città Davide Sannazzaro, per nulla preoccupato da un paio di lettere arrivate in Comune da associazioni di un certo peso, decisamente contrarie a questa sua azione intrapresa. Dalla sede romana del Wwf sul caso dello spostamento del nido delle cicogne, si chiarisce che, né l’Amministrazione comunale, né altre autorità possono in alcun modo rimuovere o autorizzare soggetti terzi a farlo. L’unico caso in cui è consentito un prelievo, tra l’altro autorizzato dalla Regione, è solo per scopi di studio e ricerca scientifica. Nella lettera il Wwf precisa ancora, che in questo spostamento, non c’è alcun carattere scientifico, ma sembra dettato da finalità utilitaristiche per una attività commerciale privata. In quella che a tutti gli effetti si può definire una diffida, si chiarisce ancora cosa contempla la legge e nel caso di violazioni a cosa si va incontro con sanzioni penali, ricordando che in caso di contravvenzioni ai divieti, il Wwf segnalerà le violazioni alle autorità competenti. Anche l’Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali) ha scritto al nostro primo cittadino, a seguito di numerose segnalazioni da parte di cittadini, definendola una scelta contraria all’etica, alla cultura, alla sensibilità della popolazione. La rimozione del nido, dice l’Ente, in tanti casi si è rivelata inutile, perché le cicogne lo hanno ricostruito esattamente dov’era in precedenza.

Approfondimento  Attualità  Lunedì 5 Febbraio 2018 8:58 Cavallermaggiore  


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