Valigie pronte per don Dino
Patrito, cappellano dell’ospedale
di Savigliano, prossimo alla pensione
dopo oltre vent’anni di servizio
ininterrotto in città. A fine
mese, il sacerdote saluterà gli
ammalati del Santissima Annunziata
e gli ospiti della casa di riposo
Chianoc per trasferirsi a
Torino, all’ospedale delle Molinette,
dove continuerà – con un
impegno meno gravoso rispetto
a oggi – la sua missione.
Sessantasette anni, nativo di
Bra, don Dino arrivò a Savigliano
nell’ottobre del 2000, sostituendo
don Domenico Oggero come assistente
spirituale dell’ospedale
cittadino. Nei dieci anni precedenti
lo era stato alle Molinette,
dov’era arrivato dopo un’esperienza
come viceparroco nella
chiesa del Patrocinio di San Giuseppe
(Torino) e un impiego parttime
da cappellano all’ospedale
Regina Margherita.
Non la incroceremo più tra i
reparti del nostro ospedale?
«Gli anni passano anche per
me (ride). Come dipendente Asl
(dagli anni Ottanta tra Curia e
aziende ospedaliere c’è un accordo
che formalizza la figura
dell’assistente spirituale, ndr)
devo andare in pensione: Savigliano
è una realtà grande, che
richiede impegno totale e dedizione;
da giugno mi sposterò
alle Molinette per aiutare i sacerdoti
che lavorano in quella
realtà. Sarà un impiego parttime,
di supporto alle necessità
della cappella».
L'intervista prosegue sul Corriere di questa settimana
Attualità Religione Venerdì 24 Maggio 2024 7:00 Savigliano