I limiti esistono per essere
superati. Per aprirsi strade, porte.
Viaggiare. Servono impegno tenace
ed entusiasmo incrollabile.
È il caso del saviglianese
Davide Bergese, 19 anni, fresco
di diploma col massimo dei voti
all’indirizzo di scienze applicate
dell’Arimondi-Eula. Una sordità
dalla nascita, ovviata indossando
le classiche protesi acustiche,
non gli ha mai impedito di giocare
a pallone, la sua grande passione.
Protesi di cui ha sempre fatto
a meno quando è in campo, fin
dai tempi della militanza nelle
giovanili dello Sporting Cava,
oggi Sporting Savigliano.
Nell’ultima stagione, in ottobre,
il passaggio al calcio a 5,
tra le file dell’under 19 della
Futsal Savigliano allenata da
Gianluca Ternavasio, e la scoperta
di uno sport più congeniale:
l’ambientamento, sia relazionale
che tecnico (nel ruolo di laterale),
è stato più rapido di quanto lui
stesso sperasse, e si è tradotto
in un minutaggio elevato. Qualche
seduta nel finale di stagione
anche con la prima squadra di
mister Matteo Lupo, che ne ha
apprezzato la serietà e la diligenza
nel recepire ed eseguire
le direttive. E nella quale milita
Edoardo Covino, morettese classe
2001, giocatore di talento, lui
pure ipoacusico. È stato il padre
di Edoardo, attivo dirigente di diverse
società di atleti sordi, a introdurre
Davide nel giro delle
competizioni calcistiche riservate
a loro.
Attualità Mercoledì 3 Luglio 2024 17:00 Savigliano