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Nuto Revelli, urgente attualità

Grande pubblico all’evento di presentazione della mostra con il giurista Zagrebelsky Nuto Revelli, urgente attualità

Colta, ragionata e profonda ma nondimeno godibile la conversazione tra il giurista Gustavo Zagrebelsky e il politologo Marco Revelli che sabato scorso, nella gipsoteca, ha inaugurato la mostra “Ricordati di non dimenticare. Nuto Revelli, Una vita per immagini”, a cura di Paola Agosti e Alessandra Demichelis; mostra che l’Anpi locale, guidata dalla presidente Chiara Ravera e in collaborazione con l’Archivio storico comunale, ha voluto portare in città. Eterno e di scottante attualità il tema della conferenza: la guerra e i suoi effetti devastanti sulla vita delle persone comuni, la maggioranza mite e silenziosa, quella de “la storia siamo noi, nessuno si senta escluso” come canta Francesco De Gregori. Un maestro, Nuto Revelli, per l’importanza della memoria e per l’arte dell’ascolto ad essa associata, nonché “patrimonio di noi tutti, delle città e delle comunità del cuneese” come ha ricordato la direttrice dell’Archivio, Silvia Olivero. Espletati i saluti e le introduzioni di rito, il primo a prendere la parola è stato Zagrebelsky, ponendo la figura di Nuto sotto la luce del testimone: «Di due cose: la guerra, e di come essa è percepita dalle genti umili, dagli ultimi. Louis Ferdinand Céline, geniale e controverso scrittore francese, la vedeva come decomposizione dei corpi. Mario Rigoni Stern come violenza sulla natura. Nuto (solo per nome, in tono famigliare), con il suo indefesso, prezioso lavoro di ricerca e poi di conservazione attraverso una scrittura nitida ed efficace ha rovesciato il punto di vista, adottando quello dei vinti, la gente di montagna e delle campagne. Il sacello del milite ignoto dovrebbe essere dedicato alle vittime ignote. Dulce bellum inexpertis: la guerra è dolce solo per chi non l’hai mai fatta».

Attualità  Cultura  Giovedì 24 Ottobre 2024 13:00 Savigliano  


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