Se un treno ha una capienza di trecento posti a sedere e improvvisamente(?) quattrocento studenti devono salire in carrozza per raggiungere la scuola è logico che i conti non tornino. È altrettanto logico che la situazione diventi subito “esplosiva”, come mercoledì scorso in stazione a Cavallermaggiore, con decine di ragazzi rimasti sui binari, treno bloccato, ritardi sui convogli successivi e una marea di proteste che è arrivata immediatamente alle orecchie del sindaco del paese.
IL CAOS
Mercoledì, il treno delle 7.24 proveniente da Torino è arrivato in stazione a Cavallermaggiore già stracolmo di pendolari e studenti, in barba a qualsiasi prescrizione sul distanziamento anti Covid. Ragazzi costretti a scendere, ad aspettare la corsa successiva oppure - più frequentemente - a telefonare ai genitori per chiedendo un passaggio in auto per raggiungere la scuola. Attimi di tensione che, fortunatamente, non sono sfociate in nulla di più che una vibrante e rumorosa protesta. Una situazione che ha agitato non poco le famiglie cavallermaggioresi, che non hanno potuto fare altro che sfogarsi apertamente contro le autorità, interpellando direttamente il sindaco. «Se trovare un posto sul treno era già un’impresa prima, figurarsi adesso con le nuove regole post-Covid», è stato un po’ il concetto espresso dai genitori, arrabbiati per un servizio che - a fronte di abbonamenti mai ritoccati al ribasso - fa acqua da tutte le parti.
Attualità Cronaca Politica Giovedì 1 Ottobre 2020 17:16 Cavallermaggiore