CUNEO - Sono 38 i morti sulla strada del 2020. Un bilancio tra i più bassi degli ultimi vent’anni che sarebbe potuto essere ancora più basso se cinque giovani non fossero mancati nell’incidente di Castelmagno, compreso il saviglianese ventiquattrenne Marco Appendino.
Di questi 38 ben 15 sono anziani investiti sulle strisce pedonali o guidatori usciti di strada (o scontratisi con altri veicoli) per malori o altre cause. Il fenomeno è generale ed ha fatto sì che si ricominci a parlare di maggiori controlli e verifiche all’idoneità alla guida dopo una certa età. Come in tutta Italia, il Covid ha portato ad una drastica riduzione degli incidenti, calcolata sulla base dell’attività operativa della Polizia Stradale.
I dati forniti fanno riferimento ad una diminuzione della incidentalità complessiva superiore al 30% (51.103 incidenti contro i 73.496 del 2019); calano del 27% gli incidenti mortali (1.079) e del 28 le vittime (1.158). Diminuzioni importanti anche per gli incidenti con lesioni (20.676) e le persone ferite (29.858).
Il fenomeno dell’incidentalità stradale resta comunque alto in provincia di Cuneo che, oltre ad essere molto estesa, non dispone di viabilità ad altro scorrimento e solo in parte di quella autostradale. Il numero di decessi finora più basso è stato rilevato nel 2016 con 33 morti e anche il trend degli ultimi dieci anni ha confermato un generale calo dei morti nella Granda.
Sia nel 2019 che nel 2018 le vittime furono 44, mentre nel 2017 ancora 59. Sotto quota 50 i morti riscontrati nel 2015 (48), nel 2014 (42) e nel 2013 (48), leggermente superiori a quella cifra quelli del 2012 e 2011 (in entrambi gli anni furono 51).
Viabilità Domenica 17 Gennaio 2021 10:01 Savigliano