Più sicurezza per i pazienti che transitano dal Pronto Soccorso, per gli operatori che vi lavorano e, soprattutto, maggiore garanzia che non si formino focolai Covid all’interno degli ospedali. Per raggiungere questo obiettivo sono nate le linee di indirizzo per la valutazione del rischio di infezione da Covid nelle persone che accedono alle strutture di emergenza del Piemonte, che l’Unità di crisi ha inviato alle aziende sanitarie regionali. «La pandemia – spiega l’assessore alla Sanità, Luigi Icardi – ha generato una grande pressione sulle strutture di emergenza, che sono state chiamate ad assistere tanto i pazienti affetti da coronavirus, quanto tutti coloro che, vittime di altra patologia acuta, hanno continuato a farvi riferimento. Il persistere dell’emergenza ha reso sempre più cogente l’attuazione di una corretta valutazione del rischio per ogni paziente che accede in Pronto soccorso, per cercare di evitare che il virus possa diffondersi in ambiente ospedaliero». L’aspetto più importante del documento è l’indicazione di utilizzare, per l’individuazione di casi Covid, soltanto i test molecolari. Viene ammesso eccezionalmente l’uso di test antigenici di terza generazione a patto che vi sia l’impossibilità di eseguire i molecolari o che il reparto si trovi una situazione di sovraccarico. Il momento fondamentale del percorso per individuare un possibile positivo è sottoporre il paziente ad un dettagliato pre-triage che stabilisca se il soggetto abbia una bassa o alta probabilità di malattia.
Sanità Sabato 13 Febbraio 2021 9:00 Savigliano