SAVIGLIANO - Le telefonate
al numero verde messo a disposizione
dal Ministero della Salute
sono quadruplicate dall’inizio della
pandemia ad oggi. In Regione,
si registrano 260 nuovi casi di
anoressia e 450 di bulimia. A
Savigliano, sono attualmente una
trentina le persone assistite. A
preoccupare è l’abbassamento
dell’età in cui si manifestano i
primi sintomi, che oggi vengono
a galla già a undici anni.
È un quadro preoccupante
quello che emerge dai dati relativi
ai disturbi del comportamento
alimentare tra i giovani, particolarmente
aggravati - come evidenziano
la Regione e gli esperti
dell’Asl - dalla condizione di quarantena
forzata cui siamo sostanzialmente
obbligati da quasi
un anno.
«In accordo con gli studi internazionali,
bulimia e anoressia
sono gravi malattie mentali che
se non riconosciute e trattate in
tempo possono avere esiti drammatici
», spiega Francesco Risso,
direttore del dipartimento di Salute
Mentale dell’Asl.
La pandemia non ha fatto
altro che accelerare una tendenza
già in atto da qualche tempo,
aumentando le patologie collegate
ai problemi alimentari (ansia,
depressione, disturbi del sonno).
«La mancanza di socialità
nel gruppo dei coetanei - continua
Risso - ha fatto sì che i ragazzi,
privati dello sport, del gruppo di
amici, dei compagni di classe,
stiano psicologicamente crollando.
I disturbi alimentari sono una
conseguenza».
La prevenzione, l’ascolto e
la presa in carico tempestiva del
problema da parte del sistema
sanitario sono alcune delle carte
che si possono spendere per
cercare di vincere la partita.
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Sanità Mercoledì 17 Febbraio 2021 8:58 Savigliano