Nel centro storico della nostra città, più precisamente in via Stamperia,
una piccola lapide ricorda un fatto importante non solo per Savigliano: un
nobiluomo saviglianese, Cristoforo Beggiami, nell’anno 1470 introduceva
in Piemonte l’arte della stampa.
Il Beggiami nacque a Savigliano intorno al 1430.
La stampa fu introdotta per la prima volta in Italia a Subiaco nel 1465,
per diffondersi poi a Roma nel 1467 e via via in tutta Italia.
L’introduzione dell’arte tipografica in Piemonte fu un evento che segnava
un notevole passo avanti nel progresso e nella diffusione delle informazioni a
mezzo stampa.
Il nostro concittadino aveva appreso l’arte tipografica dal tedesco Johann
Glimm, con il quale si associò fornendo i capitali per aprire una bottega di
stampa in Savigliano.
Un tipografo capace, il tedesco Glimm e un “mecenate finanziatore” il saviglianese
Beggiami, decisero quindi di aprire una piccola bottega. Certo è
che fu pubblicato in Savigliano nell'anno 1471 il “Manipulus” di Guy de Mont
Roche, dove si legge questa siglatura in chiusura di volume: "Hoc Beyamus
opus pressit Christoforus altum. Immensis titulis estat origo sua.
Cui Glim consocius clara fuit arte Iohannes, Germanam gentem non
negat esse”.
Ora l’edificio è adibito
ad abitazione privata e a testimoniare
l’importante fatto
storico rimane solo questa
lapide in pietra grigia, scolpita
a forma di libro aperto.
Oggi purtoppo, fatto già
segnalato dal Turletti, non
rimane nulla della tipografia
del Beggiami.
Nel 1485 un allievo del
Beggiami, Lazzaro Isoardi,
si trasferì a Venezia dove
stabilì una tipografia per
fare concorrenza al famoso
Aldo Manuzio.
Il 16 giugno del 1901 il
Comune faceva apporre, in
via stamperia, una lapide in
ricordo di questo importante
avvenimento storico, su
suggerimento e per volontà
del teologo Felice Cuniberti.
Claudio Rocca
Giovedì 15 Febbraio 2018 15:03