Le prima tracce di lavorazione del ferro risalgono addirittura all'era del neolitico. In quella lontana epoca, gli uomini, grazie all'utilizzo del calore del fuoco, impararono, prima a fondere e poi a lavorare i metalli, realizzando arnesi utili ad agevolare e velocizzare i lavori agricoli: prima di allora gli attrezzi erano di legno.
La mitologia greca, con Efesto, Dio del fuoco e degli inferi, temutissimo anche da Zeus, padre degli dei, conferì alla figura del fabbro e alla sua arte un'aurea magica che lo ha accompagnato fino ai nostri tempi. Anche lo stesso Zeus forgiava i fulmini e un altro dio, Vulcano, aveva caratteristiche simili. Al tempo dei romani, l’arte della forgiatura del ferro venne applicata soprattutto in campo militare, nella produzione di armi. Al tempo comunque il ferro era carissimo, più caro dell’argento. Più tardi, verso il medioevo, la lavorazione del ferro penne una vera e propria arte, con tanto di corporazione, e il ferro venne lavorato soprattutto nei conventi, dove nacquero scuole per fabbri. Nacque inoltre la figura del fabbro itinerante. Il fabbro produceva pale, falci, chiavi, fibbie, fermagli utilizzando la fucina. Nel seicento e settecento si diffonde l’utilizzo del ferro battuto per uso artistico e decorativo. La lavorazione del ferro prosegue anche ai giorni nostri.
Anche Savigliano aveva artigiani che, nelle loro botteghe, lavoravano il ferro, alcuni attivi fino in anni recenti: Vineis costruttore di vetrine in ghisa e pompe sovente firmate, Bertoglio, Borra e Perona, Cravero, Milanesio, Fissore, Mana, Ruffino, Villois, Arnaudo, Costamagna, Tesio, Nicolino e Girone, costruttore dell’edicola di giornali di piazza Santa Rosa. Loro santi patroni sono san Dostano e san Baldomero. Racconta la leggenda che un certo Dunstan, fabbro in Canterbury, incontrò nella sua bottega una persona che gli chiese di mettergli i ferri da cavallo: questa “persona” altri non era che il diavolo. Dunstan lo ferrò in modo doloroso. Il diavolo lo pregò di smettere e in cambio disse che non sarebbe mai più tornato. Il fabbro, lo lasciò andare e mise un ferro da cavallo alla porta, usanza che continuò per molto tempo come portafortuna e come “scaccia diavoli”; Dunstan penne poi santo. San Baldomero, altro patrono, fu un religioso di Lione. Fu suddiacono e esercitò il mestiere di fabbro, vivendo in povertà e meditando sulla bibbia.
Claudio Rocca
Mercoledì 19 Luglio 2017 11:52