Francesco Falco nacque a Savigliano il 16 marzo 1830 da Maria Franco e Luigi Falco. Rimasto in tenera età orfano di entrambi i genitori, fu affidato alle cure del notaio Giuseppe Lingua, che lo seguì durante gli anni della formazione svolta nelle scuole saviglianesi e lo avviò poi agli studi universitari a Torino nel 1849.
Al tutore e alla sua famiglia Francesco rimarrà profondamente legato, anche quando l'insegnamento della filosofia nei licei dell'Italia lo condurrà lontano da Savigliano e dal Piemonte. All'università di Torino rimase quattro anni, laureandosi in filosofia nel 1853.
Durante l'apprendistato universitario la sua cultura e i suoi interessi si collocarono saldamente negli orizzonti del liberalismo risorgimentale e dello spiritualismo europeo, sotto l'influenza decisiva degli insegnamenti di Domenico Berti e Giovanni Maria Bertini.
Dal Berti, in particolare, Falco fu spinto ad un'attenzione costante alla storia delle idee filosofiche e morali nella tradizione italiana; mentre la lezione del Bertini sarà sempre riconoscibile nei presupposti e nello stile stesso della sua riflessione teoretica, dichiaratamente svincolata da ogni dogmatismo confessionale. Dopo il conseguimento della laurea frequentò per circa due anni le università tedesche.
Ma fu tutta la cultura filosofica tedesca, da Kant agli idealisti, da Herbart a Schopenhauer, che in questo soggiorno di studi conquistò l'entusiasmo del giovane Francesco introducendolo alle grandi tematiche del pensiero ottocentesco e spingendolo ad una meditazione sulle cause politicoreligiose della decadenza della filosofia in Italia. Nel 1856 iniziò, nei collegi della Savoia, prima a Moutiers poi a Bonneville, la sua carriera di insegnante di filosofia, che si protrasse per 32 anni. Insegnò a Savona, Piacenza, Alessandria, Arezzo e infine, dalla metà degli anni settanta dell’ottocento a Lucca, dove si fermò anche dopo il collocamento a riposo. Dediche e prefazioni dei suoi libri testimoniano anche, d'altro canto, una cordiale rete di amicizie, che si allargava ai rapporti, descritti da Felice Cuniberti, con personalità di rilievo del mondo culturale: tra questi Francesco De Sanctis e Giovanni Virginio Schiaparelli. L'attività didattica di Francesco Falco si tradusse in una serie di piccoli volumi o dispense che raccoglievano i cicli di lezioni sulle varie discipline filosofiche.
Lasciato l'insegnamento Falco trascorse a Lucca, con la moglie Maddalena Pozzi, i suoi ultimi anni e riprese gli studi sulla filosofia morale. Francesco Falco morì a Lucca il 22 novembre 1899. Sotto al porticato della sua casa natale, in piazza Santarosa alle spalle del monumento, una lapide redatta nel 1904 da Felice Cuniberti ed apposta su richiesta di quest’ultimo, oggi ormai poco leggibile, lo ricorda con queste parole: “In memoria – del professore cav.Falco Francesco chiaro per ingegno senno e dottrina – delle filosofiche discipline cultore profondo – insegnante diligente ed apprezzato – scrittore arguto – autore di numerose e pregevoli pubblicazioni – tenute in somma considerazione da dotti e dai discepoli – nacque in questa casa addì 16 marzo 1830 – morì in Lucca il 22 novembre 1899”.
Claudio Rocca
Giovedì 15 Febbraio 2018 10:09