Corriere di Savigliano
  • Home
  • Rubriche
    • Antichi mestieri e santi patroni
    • Il Comune pose..
    • Monaci e monasteri a Savigliano
    • Primo Piano
    • Tra i campi e i prati una chiesetta
  • Argomenti
    • Agricoltura
    • Approfondimento
    • Associazioni
    • Attualità
    • Comunicazione Regione
    • Cronaca
    • Cultura
    • Eventi
    • Politica
    • Religione
    • Sanità
    • Scuola
    • Spettacoli
    • Viabilità
  • Paesi
    • Caramagna
    • Cavallerleone
    • Cavallermaggiore
    • Faule
    • Marene
    • Monasterolo
    • Moretta
    • Murello
    • Polonghera
    • Racconigi
    • Ruffia
    • Savigliano
    • Scarnafigi
    • Sommariva
    • Torre San Giorgio
    • Villanova
  • Sport
    • Atletica
    • Basket
    • Bocce
    • Boxe
    • Calcio
    • Calcio a 5
    • Postumi da weekend
    • Tennis
    • Volley
  • Contatti
  • Abbonati
  • Accedi
    • Login
    • Registrati

Cristoforo Beggiami e l ’arte della stampa in Piemonte

  Cristoforo Beggiami e l ’arte della stampa in Piemonte

Nel centro storico della nostra città, più precisamente in via Stamperia, una piccola lapide ricorda un fatto importante non solo per Savigliano: un nobiluomo saviglianese, Cristoforo Beggiami, nell’anno 1470 introduceva in Piemonte l’arte della stampa.
Il Beggiami nacque a Savigliano intorno al 1430. La stampa fu introdotta per la prima volta in Italia a Subiaco nel 1465, per diffondersi poi a Roma nel 1467 e via via in tutta Italia. L’introduzione dell’arte tipografica in Piemonte fu un evento che segnava un notevole passo avanti nel progresso e nella diffusione delle informazioni a mezzo stampa. Il nostro concittadino aveva appreso l’arte tipografica dal tedesco Johann Glimm, con il quale si associò fornendo i capitali per aprire una bottega di stampa in Savigliano. Un tipografo capace, il tedesco Glimm e un “mecenate finanziatore” il saviglianese Beggiami, decisero quindi di aprire una piccola bottega. Certo è che fu pubblicato in Savigliano nell'anno 1471 il “Manipulus” di Guy de Mont Roche, dove si legge questa siglatura in chiusura di volume: "Hoc Beyamus opus pressit Christoforus altum. Immensis titulis estat origo sua. Cui Glim consocius clara fuit arte Iohannes, Germanam gentem non negat esse”.
Ora l’edificio è adibito ad abitazione privata e a testimoniare l’importante fatto storico rimane solo questa lapide in pietra grigia, scolpita a forma di libro aperto. Oggi purtoppo, fatto già segnalato dal Turletti, non rimane nulla della tipografia del Beggiami. Nel 1485 un allievo del Beggiami, Lazzaro Isoardi, si trasferì a Venezia dove stabilì una tipografia per fare concorrenza al famoso Aldo Manuzio. Il 16 giugno del 1901 il Comune faceva apporre, in via stamperia, una lapide in ricordo di questo importante avvenimento storico, su suggerimento e per volontà del teologo Felice Cuniberti.


Claudio Rocca

                                                                                                                                                                                                                                                                                                        

Giovedì 15 Febbraio 2018 15:03  


Rubrica: Il Comune pose..
 Altri Post della Rubrica

La casa natale di Casimiro Turletti


La casa natale di Giuseppe Edoardo Arimondi


Visita del Duca Amedeo di Savoia


Stefano Carlo Lausetti


Don Paolo Dovo



 IN EDICOLA

[ Tutte le Prime Pagine ]


Le Rubriche del Corriere

 Primo Piano
 Monaci e monasteri a Savigliano
 Antichi mestieri e santi patroni
 Tra i campi e i prati una chiesetta
 Il Comune pose..
Corriere di Savigliano e dintorni
Tutti i diritti riservati | CorSav Soc. Coop - P.Iva 04062750049
Powered by Fabio Mattis - Strategie Digitali