Con il mese di dicembre si conclude il viaggio alla scoperta degli antichi mestieri, e quale mestiere più adatto se non lo spazzacamino, noto in Piemonte come spacìafournel?
Un mestiere antico: esistono raffigurazioni di spazzacamini già in vasi risalenti al VI secolo avanti Cristo o testimonianze scritte di epoca medioevale. Lo spazzacamino, come lo conosciamo oggi, è perlopiù quello tramandato dalla letteratura e dai racconti ottocenteschi: questa figura professionale nasce proprio in Italia intorno al XVII secolo. Più attivi e conosciuti erano gli spazzacamini del Piemonte, del Trentino e del Veneto e che, in seguito, esportano il loro sapere e le loro conoscenze tecniche in Francia, Ungheria e Germania. Un lavoro itinerante, di solito praticato da gente di montagna.
Un mestiere duro, stagionale, che vedeva l’impiego anche e soprattutto di bambini, più adatti per la loro corporatura, a calarsi all’interno delle canne fumarie. Alcuni erano alle dipendenze della famiglia, altri venivano reclutati per questo mestiere nel periodo da settembre a marzo, per un compenso spesso modesto comprendente il loro mantenimento.
Un lavoro anche pericoloso che poteva causare rachitismo, malattie polmonari o anche peggio.Ancora oggi in Piemonte, più precisamente in Val Vigezzo, un tempo detta “la valle degli spazzacamini”, si tiene ogni anno un raduno internazionale degli spazzacamini Santo patrono degli spazzacamini è san Floriano. La scelta si ricollega all'antica leggenda secondo cui San Floriano, martire cristiano, spense miracolosamente un incendio con un solo secchio d'acqua. Il Santo e' gia' patrono in Europa e nel mondo dei Vigili del Fuoco e in Friuli Venezia Giulia anche della Protezione Civile. In chiusura, un saluto ai lettori: l’appuntamento è per il prossimo anno con nuovi argomenti e nuove curiosità.
Claudio Rocca
Mercoledì 20 Dicembre 2017 10:17